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Di te

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E sei la terra 

Da dove vengono le mie emozioni
E le mie parole
Buttatemi lì sul cuscino
Tra una carezza e un urlo
Nelle giostre di ombre
Dell'infanzia
E sei il mistero più
Grande e incomprensibile ai miei occhi
Non riuscire a scrivere
Di te
Nella distanza
 
Ti sei sempre battuta
Per quella necessità
Di sincerità al limite
Guerriera dalle ossa
Spezzate e fiera
Di quegli occhi mutevoli di temporale
Nata dalla tempesta
Sottovento
Sotto l'acqua
Coperta
Dal vento dei giorni 
Del sale di questo 
deserto
Culla elettrica di suoni
Temporali e tuoni
In quegli occhi sinceri
Che non so leggere
Una partita a carte
Scoperte nell'improbabilità
È più facile leggerti
Nella scia degli anni
In un a posteriori di me e 
Te.
Ritrovate oggi
Sotto questo cielo
Mutevole
Sincero come i tuoi occhi
Che non riuscivo a leggere
in questo teatro
Indescrivibile senza
Sforzo e fatica di 
Dire che sei
Sempre stata 
Sincera a ogni
Costo
Senza che potessi capirti.
 

 Aprile Guglielmo - 16/01/2013 16:26:00 [ leggi altri commenti di Aprile Guglielmo » ]

c’è a mio avviso qualche immagine superflua (acque e temporali che scrosciano con troppa facilità), però sa affondare in alcuni aspetti della persona amata (anche se la nebulosa di parole che li avvolge li fa sbiadire un po’), spec. quando si sorprende che ella sebbene sia sincera e si mostri per come è, rimanga ai suoi occhi sempre un mistero, nuda e insieme indecifrabile, nella sua veracità, proprio perchè si mostra senza veli

 Emilio Capaccio - 14/01/2013 23:59:00 [ leggi altri commenti di Emilio Capaccio » ]

a chi ti rivolgi Chanteloup? Chi è l’interlocutore principale? Credo di aver inteso che sei tu stessa in fondo...questo "di te" sei tu, come voler sdoppiare due personalità: "io" pensante che mi analizzo e l’altro io riflesso a cui rivolgo questi versi accorati.
Anche il distacco dei due testi mi ha suscitato la sensazione che tu volessi demarcare questa contrapposizione.
E se mi sbagliassi? Beh anche in questo caso, in fondo, nella persona amato/a non cerchiamo forse disperatamente un altro noi stessi?

Un grande bacio Chanteloup.

 Loredana Savelli - 14/01/2013 22:29:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Leggendo, ho l’impressione di una scrittura spontanea e torrenziale, quasi un flusso di coscienza. Tutto molto "naturale" dunque, con la complessità che questo termine implica, anche le emozioni sono "naturali" e, in quanto tali, dirompenti e informi, fossero anche prevedibili.

Non so se la tua poetica possa accordarsi con queste mie impressioni.
Ciao
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